Cari Colleghi,
siamo ormai prossimi alla data del nostro XI Convegno Nazionale, su “I resti sintomatici. La psicoanalisi di fronte all’al di là del terapeutico” cui giungiamo anche seguendo una certa logica di collegamento con l’argomento che ha contraddistinto il Convegno dell’anno scorso su “Molteplicità delle identificazioni, unicità del godimento”. Lì si trattava di esplorare come le identificazioni siano attraversate e incrocino il godimento, ora si tratta di esplorare la prospettiva di una trasformazione profonda non solo delle proprie identificazioni, ma dell’approccio alle proprie soddisfazioni.Dalla natura paradossale del proprio godimento pre-analitico ad un godimento che, al termine dell’esperienza, assurge a un modo di essere, abbandonando il suo radicamento a un chi o che cosa essere, questione di primaria importanza per ogni nevrotico. Diventa così centrale il come si è, rispetto al cosa si è. Diventa centrale ciò che il soggetto arriva a dimostrare mettendo in logica i punti fondamentali della propria storia, rispetto a cosa egli è, rispetto al senso e alla significazione decifrati nelle proprie formazioni sintomatiche.
La prospettiva del resto sintomatico e l’al di là del terapeutico è, alla lettera, un tema quantomai freudiano, del Freud successivo agli anni ’20, il Freud che tira alcune conseguenze radicali sui limiti e l’al di là del terapeutico, in base a ciò che l’esperienza gli ha segnalato. I limiti e l’al di là costituiscono per noi la porta d’ingresso della reinterpretazione lacaniana dell’al di là del terapeutico, che è esattamente il tema del sinthomo, ovvero ciò che resiste e residua, da un lato, ma che non è solo un resto, quanto, piuttosto, anche un modo di godimento.
Questi temi verranno scanditi dai titoli delle tavole rotonde:
1) Effetti di cura, resti dell’esperienza2)La tirannia dell’oggetto3)Tracce di sapere. Testimonianze del lavoro nei Cartelli della Scuola
4) Esiste la parola fine? Testimonianze degli AEe dagli argomenti attorno a cui abbiamo suddiviso il lavoro delle Sessioni Simultanee:
1)Che cosa resta della difesa2)Il godimento perduto e i suoi recuperi3)Presa del sintomo sul corpo
in modo da consentire il più grande dibattito attorno ad una delle prospettive di punta della pratica psicoanalitica contemporanea, “dopo l’Edipo”, come ci ricorda uno degli argomenti di PIPOL 6 del prossimo 6 e 7 luglio.
Come lo scorso anno a Bologna, avremo con noi, con nostro grande piacere ed onore, il Presidente AMP Leonardo Gorostiza, oltre alPresidente EFP Gil Caroz, così come i Presidenti delle altre Scuole Europee. Come per gli altri Convegni che hanno alimentato il nostro entusiasmo per la Scuola in questi anni, auspico che anche questo appuntamento, che rappresenta la scansione annuale delle nostre attività, vi veda partecipi in grandissimo numero, come avete dimostrato in tutti i nostri incontri istituzionali. Questo ci consentirà di far proseguire in avanti il grande lavoro di Scuola che si è segnalato in questi anni, grazie al contributo di tutti.
Tra non molto daremo avvio al dibattito on line sul tema del Convegno e sarà mia premura, appena possibile, trasmettervi il programma di questo importantissimo appuntamento, che non mancherà, anche stavolta, di confermare la giustezza del nostro cammino e la decisione del nostro desiderio, su cui non abbiamo ceduto e su cui non cederemo.
Un caro saluto e a presto a Milano
Paola Francesconi