Square Brussels Meeting Centre / 6 e 7 luglio 2013
(Ex Palazzo dei Congressi), Mont des Arts, 1000 Bruxelles (Entrata : cubo di vetro)
Iscrizioni (Pagamento assicurato on line) : Fino al 31/01/2013 : 130 € (65 € per gli studenti di meno di 26 anni)
Dopo il 31/01/2013 : 160 € (80 € € per gli studenti di meno di 26 anni)
Traduzione simultanea : francese, Inglese, Spagnolo, Italiono, Olandese
www.europsychoanalysis.eu / Informazioni (telefono) : +32 (0)483 365 082 / [email protected]
Retro del manifesto
« Dopo l’Edipo » ? Cosa vuol dire ?
Che il mondo non è più come prima : il Padre non è più fuori dall’ordinario. La sua funzione è superata, è stata pluralizzata, livellata. Chi ha ancora il ricordo della forza dei suoi divieti, del rispetto che suscitava, della dignità dei suoi ideali? Oggi non gli si concede più alcun credito a priori. Deve incessantemente dare prova di meritarselo, mediante azioni piuttosto che con le parole. Il godimento ha difficoltà a farsi regolare. Il controllo e la sorveglianza, ostentati dal padrone contemporaneo, non hanno niente a che vedere con quella che era l’autorità di un padre. Lo si deplora e si tenta di tenere a bada il godimento con strumenti presi in prestito dalla scienza e, nel peggiore dei casi, da uno scientismo impazzito, che procede mano nella mano con un capitalismo illimitato.
Questa è una sociologia del padre. Eppure l’Edipo è un concetto psicoanalitico, un vero e proprio apparato!
Effettivamente l’Edipo è stato per molto tempo l’unica bussola della psicoanalisi. Indicava, sotto forma di complesso, una patologia. Nello stesso tempo permetteva di verificare un percorso “normale” nel nevrotico, mentre si presentava nella modalità di un’assenza radicale, un buco, una forclusione, nello psicotico. La psicoanalisi a orientamento lacaniano ci permette di estendere la clinica ben al di là di questo riferimento edipico, per accogliere dei casi che ne rimangono in qualche modo indifferenti.
I più recenti passi in avanti compiuti da J.-A. Miller a partire dall’ultimo insegnamento di Lacan, permettono di attraversare questo standard edipico per metterne in luce l’orditura, il nodo che il soggetto si è costruito per affrontare la sua esistenza, il godimento che si è prodotto dall’incontro contingente tra il significante e il corpo – punto estremo di singolarità che noi chiamiamo l’Uno da solo.
Ancora uno sforzo per favore, sia più concreto …
Le dipendenze di ogni tipo, i disturbi dis (lessia, grafia, calculia, ortografia …), i disturbi dell’iper (sessualità, attività), i disturbi dell’adattamento, della personalità antisociale, HP (dell’alto potenziale cognitivo), … tutti questi disturbi ipermoderni testimoniano della salita allo zenit di un godimento che non si riassorbe nella struttura.
C’è sempre il troppo. Troppo consumo, troppa agitazione, troppa intelligenza, troppo anti, troppo piacere … Questa perdita della misura testimonia anche che il fallo ha perso il suo vigore. Notiamo che i nomi dati a queste comunità di parlesseri iper o dis, sono altrettanti tentativi di classificare i soggetti non a partire dalle loro costruzioni simboliche ma a partire dal godimento che li raggruppa. Questa necessità di prendere le cose dal lato del godimento non sfugge, evidentemente, alla psicoanalisi a orientamento lacaniano. Ma essa opera in senso inverso: prende di mira, in ciascuno, ciò che, del godimento, gli è assolutamente singolare, senza nessun paragone con il godimento di un altro. Volendo trarre fino in fondo le conseguenze dell’Uno da solo, diremo che vi sono tante classi quanti sono i casi.
Che ne è della differenza tra i sessi Dopo l’Edipo?
Il livellamento della funzione paterna è correlata a un livellamento del fallo che perde di colpo la sua funzione di operatore della differenza tra i sessi. Lo testimoniano numerosi fenomeni culturali: i gender studies, il matrimonio che, sottratto alla religione, si avvicina al contratto e non tiene in nessun conto la differenza sessuale, la chirurgia che permette di far passare nel reale le posizioni fantasmatiche del soggetto … La bussola fallica ha perso la sua brillantezza e la sua operatività e d’altra parte i portatori di pene non sanno più che farne di questo organo divenuto reale: è ingombrante. Osservate i ragazzi e le ragazze a scuola e vedrete che le ragazze “nuotano” molto più facilmente nella logica del nontutto. L’avvenire è femminile.
Non bisognerebbe procedere a lavori di rinnovamento che instaurino nuovamente il padre?
Assolutamente no! Prima di tutto perché è impossibile. Inoltre perché militare per le cause perse porta alla disperazione. Coloro che continuano a sognare di restaurare il padre virano verso una qualche forma di fondamentalismo. No. Non si tratta di rianimare il mondo di ieri. Si tratta piuttosto di guardare il mondo contemporaneo così com’è, dritto negli occhi, e di adattare la nostra pratica all’era del Dopo l’Edipo.
Dopo l’Edipo, come fa l’analista ?
Fa! Esce dal suo studio, non resta più confinato in una posizione clandestina, sotto la barra. S’interessa di politica, s’immischia nel “sociale”, nelle istituzioni di salute mentale, interpella i funzionari per reintrodurre il soggetto nelle considerazioni dell’Altro. E soprattutto, nella sua pratica, si adatta a un confronto diretto con il godimento che non passa più attraverso le mediazioni simboliche messe prima a sua disposizione dall’Edipo. All’interpretazione nel nome del padre, quella che produce senso, sostituisce un nuovo modo di maneggiare il godimento dell’Uno da solo, quello fissato al corpo. L’analista, che era un decifratore dell’inconscio, diventa il pragmatico che, con la sua presenza e quella del suo corpo, conversa, annoda, snoda, allenta, consolida … Un bricoleur che opera con l’inconscio reale che c’è piuttosto che con l’inconscio transferenziale che sa.
Io sono dopo l’Edipo ?
Soggettivamente, non lo si è mai del tutto. È un orizzonte. In ogni caso la psicoanalisi a orientamento lacaniano ha a sua disposizione una bussola molto efficace per navigare in questa zona del Dopo l’Edipo. Una bussola chiamata passe. Si tratta di una zona che si raggiunge quando il soggetto ha attraversato un certo numero di costruzioni che gli servono come difesa rispetto al reale: identificazioni, fantasmi, ideali e i loro effetti ripetitivi (da distinguere dalle dipendenze) nella vita quotidiana: emozioni, audacie, vigliaccherie, fallimenti, conflitti inutili, paure, passaggi all’atto … In breve, tutto ciò che è umano. In questa zona che sta dietro alla facciata, c’è solo pulsione e fuori-senso. Il praticante può trarre insegnamento da coloro che esplorano la zona dell’ oltrepasse, per tendere verso una dimensione d’invenzione necessaria a una clinica con soggetti per i quali lo standard edipico non offre nessun orientamento efficace.
Non sono ancora soddisfatto !
Il secondo Convegno Europeo di Psicoanalisi sarà l’occasione per saperne di più. Affronteremo le conseguenze dell’era del Dopo l’Edipo e parleremo delladiversità della pratica psicoanalitica in Europa. Il fatto è che, al di là dello standard edipico, le invenzioni non possono che essere diverse. D’altra parte questa diversità comporta anche una dimensione politica. L’EuroFederazione di Psicoanalisi è radicata in Paesi diversi dove si parlano lingue differenti e che hanno culture differenti. Ogni praticante orientato dalla psicoanalisi adatta la propria pratica al contesto nel quale lavora, senza per questo cedere sull’unicità della psicoanalisi. Durante questo Convegno tracceremo la mappa dell’Europa a partire dalle particolarità della pratica psicoanalitica in ognuna delle sue regioni.
Gil Caroz
Direttore del Convegno
EuroFederazione di Psicoanalisi
Traduzione : Giuliana Zani