Buenos Aires: per il futuro della psicoanalisi Paola Francesconi*
Il programma dei lavori del VIII Congresso AMP, appena conclusosi a Buenos Aires, era, di per se stesso, già un libro, una brochure di trenta pagine fitte sui temi della passe, della pratica, dell’epoca, della clinica. Questi ultimi articolati in proposte riguardanti la femminilità, la tecnoscienza, l’interpretazione, il controllo, il transfert, per citare le sessioni plenarie, perché occorrerebbe una pagina solo per riportare quelle che erano all’ordine del giorno della giornata clinica, in cui in una moltitudine di sale simultanee si sono succedute e incrociate sessioni interessantissime di interventi clinici dei colleghi di tutta la AMP, giunti a Baires in ben settecentocinquanta!
Sì, così tanti, ma nella sala plenaria, la mattina iniziale, con l’apertura di Judith Miller, di Flory Kruger e di Leonardo Gorostiza, poi seguita dalla prima sessione di lavori della passe, erano presenti ben duemilatrecento persone! Un mondo. Paesi e generazioni diversi, ma tutti animati dal desiderio di ascoltare e partecipare a questo grandissimo e bellissimo evento della psicoanalisi nel solco di Lacan. Il Congresso di Buenos Aires è stato un grande evento della psicoanalisi, che si è prodotto in un paese, in una città che ama la psicoanalisi al massimo grado, in modo eccezionale. Noi tutti ne abbiamo vissuto la presenza, coglibile fin nei minimi dettagli dell’organizzazione, che è stata impeccabile, in un’atmosfera di accoglienza generosa ed entusiasta. Un modello a cui ispirarci. E un grande e sentito ringraziamento da ribadire ai nostri colleghi argentini.
Le prime due sessioni plenarie del Congresso hanno dato il rilievo che spetta nel nostro campo alla passe, con ben otto interventi di altrettanti AE, tra cui le due nostre colleghe Paola Bolgiani e Maria Laura Tkach. In questi otto notevoli interventi, commentati da Jacques-Alain Miller e da Eric Laurent, siamo stati, una volta di più, messi di fronte all’ assoluta particolarità dell’esperienza soggettiva di una psicoanalisi e del reale che ne organizza lo sviluppo e ne proietta in avanti le conseguenze felici per l’avvenire stesso della psicoanalisi. Questi sono sempre i momenti più toccanti dei nostri incontri: nella cornice del Congresso, così ampia e di così alta qualità, la risonanza del dire della passe, dagli interventi ai commenti che si sono succeduti, è stata di grande intensità. Questo dire e questa risonanza reiscrivono il legame di una comunità analitica, danno presa all’affectio che ci serve per avanzare e continuare a portare avanti la psicoanalisi nell’epoca che impone i suoi sintomi, le sue follie, le sue derive.
L’articolazione delle sale plenarie, come ricordavo, attraverso il florilegio dei suoi temi, ha evidenziato la capacità della nostra comunità di esprimere intelligenza, elaborazione, inventività, di saper individuare ciò che non è più come era dell’ordine simbolico e saperne rispondere in presenza e in prospettiva nelle conseguenze per la cura. Riportare dettagliatamente tutto questo insieme di lavori prenderebbe molto tempo e spazio, doveroso data la loro qualità. Non posso qui che limitarmi a ricordare, per esempio, che la prima sessione dedicata al tema dell’interpretazione riprendeva alla lettera il titolo del nostro incontro milanese, nella Conversazione Clinica del febbraio scorso, coordinata da Leonardo Gorostiza, un segno, questo, che ci ha reso orgogliosi del nostro contributo come Scuola e di cui ringraziamo il Presidente dell’AMP. Contributo che, da parte di colleghi della SLP, oltre a quello dato nella sessione della passe, è stato presente, con interventi e nella presidenza delle sessioni, sia nelle sale plenarie sulla femminilità, sulla tecnoscienza e sul controllo, ed anche nelle sale simultanee della giornata clinica.
A conclusione del Congresso abbiamo ascoltato l’intervento di Jacques-Alain Miller che ci ha presentato il tema del prossimo, il IX°, Congresso dell’AMP, intervento che tradurremo e invieremo, appena possibile, sulla nostra lista. L’intervento di Jacques-Alain Miller esce sempre dal quadro formale dei nostri congressi AMP. Si è ormai delineato così negli anni: già nell’attesa di quel che ascolteremo, ogni volta, si prefigura la portata di evento dell’intervento di Jacques-Alain Miller. E così è stato. Un intervento magistrale che ha ripreso il filo del tema dei cambiamenti del simbolico nel XXI secolo per condurci, a fil di logica, verso ciò a cui esso sbocca, i mutamenti del reale nel XXI secolo. Scienza e tecnica, nei loro sviluppi esponenziali ne sono in buona parte le artefici, ma la psicoanalisi, nell’ultimo insegnamento di Lacan, ha posto con forza in evidenza che c’è un reale che, senza legge, si pone al di fuori della presa che sia la prima che la seconda credono di poter esercitare. C’è un mutamento del reale sia tramite la scienza che al di fuori della scienza, laddove la psicoanalisi ne ‘riconosce’ l’irrappresentabile, via il sinthomo, il nucleo di resistenza di un godimento intrattabile. C’è un ‘è così’ del reale senza legge, che fa scacco per la scienza stessa, ma che la psicoanalisi non disconosce, pur interrogandosi sulle conseguenze che questo ha per il suo esercizio. Siamo quindi già al lavoro che questo intervento ci ha prospettato nel momento stesso in cui, con intensità e rigore, ne avanzava la necessità da qui in avanti. Ne terremo conto anche noi, naturalmente, nel progettare la nostra agenda come SLP.
Infine, il post Congresso, l’Assemblea dell’AMP. Aperta da una ampia, profonda e dettagliata relazione del suo Presidente, a cui ha fatto eco il grande applauso che ha salutato la riconferma di Leonardo Gorostiza per altri due anni alla guida dell’AMP. Relazione che noi stiamo traducendo, per diffonderla sulla lista, insieme agli atti dell’Assemblea, in cui ciascuno potrà leggere dettagliatamente l’insieme delle decisioni prese e i cambiamenti negli incarichi al livello dell’AMP. Infine la Conversazione generale, dove tanti colleghi hanno preso la parola per indicare, suggerire, proporre, riflettere su tutto ciò che ci concerne e che desta il nostro interesse, per la clinica ma, altresì, per la politica che dovremo portare avanti. Grazie a Baires per il futuro della psicoanalisi.
*Paola Francesconi. Presidenta della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi. (SLP)