D’accordo con la Presidente SLP invio questo testo e, in allegato, la petizione in oggetto (NP)
Alcuni decenni orsono dall’America spirava un vento innovatore, o almeno così si spacciava, che sarebbe stato in grado di rivoluzionare la clinica psi. Si trattava dell’approccio cognitivo-comportamentale che, ad esempio, si presentava allora come il trattamento elettivo per le fobie. Gli psicoanalisti, in Europa ed in Italia, forti allora di essere nel continente in cui la psicoanalisi era nata, non si erano dati troppa pena nel contrastare quest’aria nuova che è riuscita comunque ad attraversare l’Europa.
Questo vento nel tempo è diventato un tsunami. L’Europa intera ne è stata travolta e il “cavallo di troia” oggi non è più il piccolo quanto variegato mondo delle fobie, ma l’autismo! Lo sanno bene i nostri colleghi di Bruxelles che già alcuni anni fa hanno dovuto riscrivere “nella lingua dell’Altro” la loro pratica clinica per poter essere accreditati dallo stato (cfr. “Un programma? Non senza il soggetto”, in Préliminaire 16, 2006); così come lo sanno i nostri colleghi francesi che hanno fatto del’ossessione statale per la valutazione una battaglia senza pari e senza indugi; così come i nostri colleghi spagnoli che nel giugno 2010 hanno dovuto organizzare rapidamente un forum dal titolo eloquente “Il silenzio della valutazione. Un caso urgente: l’autismo” (www.foroautismo.com) dal momento che due proposte del Partito Popolare imponevano di considerare l’autismo unicamente come un deficit cognitivo e una difficoltà dell’apprendimento da trattare pedagogicamente.
In Francia è recente la battaglia legale che la ECF ha portato avanti per far ritirare il film “Il Muro: la psicoanalisi alla prova dell’autismo” che aveva il chiaro intento diffamatorio – forzando interviste e testimonianze – di mostrare come l’approccio psicoanalitico all’autismo sia assurdo e di propagandare come unico metodo valido le cosiddette terapie cognitivo-comportamentali. Il tribunale di Lille ha « constatato che i passi delle interviste » degli psicoanalisti di fama « Esthela Solano-Suarez, Eric Laurent e Alexandre Stevens (…) attentano alla loro immagine e alla loro reputazione in quanto il senso delle loro affermazioni è snaturato » sentenziando così anche il ritiro dalle sale e da internet del docu-film.
Questo tsunami potevamo prevederlo, ma non così impetuoso. Alcuni segnali premonitori erano già lì da tempo! Le Linee guida per l’autismo. Raccomandazioni tecniche – operative per i servizi di neuropsichiatria dell’età evolutiva della SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) del 2005, pur affermando che “non esiste un intervento che va bene per tutti i bambini autistici, che non esiste un intervento che va bene per tutte le età, che non esiste un intervento che può rispondere a tutte le molteplici esigenze direttamente e indirettamente legate all’Autismo”, nel definire l’Autismo come “un disordine dello sviluppo biologicamente determinato che si traduce in un funzionamento mentale atipico che accompagna il soggetto per tutto il suo ciclo vitale” suggeriva implicitamente dei metodi esclusivamente rieducativi.
Le due associazioni di genitori di autistici più importanti in Italia, ossia AUTISMO ITALIA (art. 1) e ANGSA (art. 4) da tempo nei loro rispettivi statuti dichiarano che “si accetta che l’autismo sia la conseguenza di una disfunzione cerebrale piuttosto che un disturbo di origine psicogenetica”. Da ciò ne consegue la strenua lotta nei confronti della psicoanalisi, il matrimonio felice con i metodi cognitivo-comportamentali come il TEACCH (Treatment and Education of Autistic and Communication Handicaped Children) e l’ABA (Applied Behavior Analysis) e il discredito nei confronti anche del libro del nostro collega Martin Egge (www.autismotreviso.org/Martin_Egge.htm; http://proautismo.org/2010/11/02/la-scienza-smentisce-i-martin-hegge).
Ora, come molti di voi sapranno, visto lo spazio che l’evento ha occupato su giornali e notiziari, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha elaborato delle linee guida nazionali per l’autismo (“Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti”) che sono state presentate a Roma il 26 gennaio u.s. Tra gli intenti di queste linee guida vi è quello di fare luce su una ridda di metodi e proposte terapeutiche, molte delle quali rasentano la creduloneria e hanno dato e danno luogo tuttora a “viaggi della speranza” inconsistenti da parte di molti genitori di autistici. L’inghippo sta invece nel fatto che viene proposto come unico metodo scientifico per la presa in carico di questo handicap (!) l’approccio ABA e si raccomanda alle istituzioni di ogni livello e grado di attenersi a tali indicazioni.
L’assunzione di un unico modello terapeutico, non solo è impoverente e scientificamente parziale (si ignora tutta una letteratura ‘altra’ sia italiana che straniera, si fanno scelte epistemologiche discutibili nella clinica…), ma avvia un processo di omologazione della pratica clinica imposto dallo Stato (su evidente pressione di alcuni gruppi e associazioni). La psicoanalisi, ad esempio, non è – e volutamente – citata e presa in considerazione. Si comincia con l’autismo… ma è tutta la concezione della clinica, del soggetto e del reale ad essere messa radicalmente e ufficialmente in discussione.
A fronte di ciò la scorsa settimana – in concomitanza con la presentazione delle Linee Guida dell’ISS, un gruppo bipartisan di parlamentari – Udc: Paola Binetti, Teresio Delfino, Marco Calgaro, Nunzio Testa; Pd: Luciana Pedato; Pdl: Lucio Barani; Api: Donato Mosella, Emanuela Baio; Fli: Carmine Patarino – durante la conferenza stampa ‘Luci e ombre sulle linee guida sull’autismo’ svoltasi a Montecitorio assieme ad alcune associazioni di genitori ed esperti del settore, hanno chiesto di aprire un tavolo di riflessione sulle Linea Guida.
I promotori di questa iniziativa a Montecitorio (che possiamo far risalire all’Istituto di Ortofonologia di Roma – Ido) hanno successivamente elaborato una petizione che sarebbe opportuno sostenere e divulgare. Come già discusso con la presidente Paola Francesconi, non è la petizione che avremmo scritto noi, visto che sono stati omessi diversi elementi teorico-clinici che noi avremmo sicuramente messo in evidenza, ma rimane comunque una petizione importante e – soprattutto – già esistente, il cui intento è di riaprire il tavolo di lavoro. Sono a stretto contatto con il principale promotore dell’iniziativa che conta su di noi non solo per accrescere il numero di coloro che sottoscrivono la petizione (conditio sine qua non per riaprire il tavolo all’ISS), ma anche per apportare nella fase successiva un contributo teorico e di esperienze che possa allargare l’orizzonte delle attuali linee guida. Se si arriverà, come mi auguro, a questo momento, sarà prezioso il lavoro di molti di noi. Per ora, d’accordo con la presidente SLP, cerchiamo convergenze e alleanze con istituzioni e associazioni che condividono con noi una prospettiva più rispettosa della soggettività di molti bambini e ragazzi che tanti di noi hanno avuto modo di incontrare e di prendersi cura. La posta in gioco è anche – inutile dirlo! – il posto e il destino della psicoanalisi nella nostra epoca e in Italia.
Chiedo pertanto, a chi lo desideri, di aderire in nome proprio alla petizione seguendo il link che trovate qui sotto. Mi auguro che molti di voi possano accettare questo invito e vi ringrazio fin d’ora.
Nicola Purgato
Direttore terapeutico Antenna 112 e Antennina
Centri educativi-riabilitativi per minori autistici di Venezia
http://www.ortofonologia.it/allegati/AUTISMO_petizione.pdf
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