da Parigi a Milano a Buenos Aires e…di Antonio Di Ciaccia
Siamo appena tornati dalle bellissime giornate che l’Ecole de la Cause freudien
ne ha tenuto a Parigi. Centoventi interventi di psicoanalisti della Scuola hann
o commentato un brano che era stato assegnato loro dalla commissione organizzat
iva. Nella richiesta era indicato che il riferimento teorico fosse agganciato a
un riferimento che tenesse conto della propria pratica clinica. Poiché gli int
erventi erano programmati in diverse sale contemporaneamente nessuno ha avuto m
odo di ascoltare, di questo vasto florilegio, che una piccola parte. Eppure l’e
ffetto sui presenti era palpabile. Effetto che il giorno seguente ha confermato
: una Scuola in marcia, in cui ognuno è teso, nella singolarità del proprio sti
le, verso un obiettivo preciso. Obiettivo che Jacques-Alain Miller rende sempre
più chiaro e più pressante nelle sue varie iniziative in cui viene implicato
tutto il Campo freudiano. Si tratta di un movimento che si presenta in più stra
tificazioni. Senza dimenticare il versante più intimo e tipico dello psicoanali
sta, versante che concerne la sua formazione continua, l’accento viene posto an
che sui vari aspetti in cui gli psicoanalisti hanno la possibilità di operare a
ffinché possa concretizzarsi quanto Lacan auspicava: non solo che la psicoanali
si trovi il suo posto nel sociale, senza tuttavia snaturarsi, cosa per nulla fa
cile, ma che essa arrivi a indicare al politico un orizzonte etico che risponda
alla struttura dell’inconscio. Di un inconscio che non si confina in quel godi
menti fallico che la fa da padrone, ma anche in quel godimento Altro le cui coo
rdinate sono ancora quasi tutte da scoprire e che potrebbero aprirsi, se gli ps
icoanalisti arriveranno a essere all’altezza, esattamente come si dispiega un f
iore giapponese, per utilizzare una metafora cara a Lacan. Il Forum di Milano è
una delle tappe di un percorso che ben presto ci porterà a Buenos Aires, e poi
ad altre aree.