Il Segretario SLP Rimini, Freda Bucelli segnala Il 19 novembre scorso sulla Stampa di Rimini, intervista a Luisella Brusa (SLP AMP Docente dell’Istituto Freudiano) a proposito della Conferenza all’Antenna di Rimini:
Commedia e drammi della differenza sessuale alla ricerca della felicità.
relatore: Luisella Brusa
IL SUO TITOLO RIPRENDE L’ENIGMA-SCOGLIO A CUI E’ ARRIVATO IL PERCORSO FREUDIANO, CIOE’: “CHE VUOLE UNA DONNA?” la psicoanalisi ha fatto dei passi avanti al riguardo? Assolutamente sì. Possiamo dire che la psicoanalisi sorge con il sorgere di questa stessa domanda « Che vuole la donna? », quesito che Freud ha estratto dall’inconscio e ha formulato a chiare lettere. E’ un quesito prettamente moderno, che appare con la frattura che la modernità introduce nella tradizione ebraico cristiana, la nostra. E’ stato Lacan ad aver storicizzato il quesito di Freud e ad aver risolto l’enigma. La psicoanalisi, l’esperienza psicoanalitica di ciascuno, se portata fino in fondo, conduce alla soluzione del quesito.
LA FELICITA’… MOLTI LA PROMETTONO. COSA NE PENSA LA PSICOANALISI? E’ UN TRAGUARDO RAGGIUNGIBILE? La psicoanalisi non la promette, è la sua differenza rispetto alle psicoterapie del mercato. Per contro si può tranquillamente dire che la raggiunge. Il percorso intermedio, che è quello di una ‘analisi, trasforma radicalmente le componenti chimiche della felicità. Che inizialmente è impossibile perchè è composta da una miscela esplosiva, più il soggetto pensa dia avvicinarvisi e più soffre, e ciò è dovuto a quella che la psicoanalisi chiama la pulsione di mort. Con un’analisi la chimicha soggettiva – mantengo questa metafora che rende bene l’idea – cambia. La componente di pulsione di morte si alleggerisce e il soggetto può arrivarei alla sua meta, che nel frattempo ha cambiato miscela, non è più esplosiva, è alleggerita, è svuotata, è divenuta ciò che Lacan indica con il nome di desiderio. La felicità è abitare il proprio desiderio, non è un’orgia di godimento. E come tale è raggiungibile, è il vero fine di unanalisi.
ESISTE UNA DIFFERENZA SESSUALE CHE RIGUARDA LA RICERCA DELLA FELICITA’? L’amore, la coppia, il matrimonio, il divorzio, il rimatrimonio, sono tutti tentativi, a volte maldestri, che i soggetti fanno per cercare la felicità a partire dalla differenza sessuale. La solitudine e la mancanza che marcano ciascuno di noi nella sua posizione sessuata, ci fanno cercare un balsamo nell’altro. E’ una ricerca legittima, se la strada è ricca di incidenti è per via della domanda da cui siamo partiti, « Che vuole una donna? », una domanda che in questa ricerca della felicità funziona come fonte di angoscia e come punto di smarrimento, per le donne altrettanto che per gli uomini, una domanda accecante che fa accettare condizioni di infelicità anche grande nelle relazioni, in nome del fantasma con cui ciascuno risponde inconsciamente all’enigma.