Hurry up! / 15 VIII Congresso AMP 2012 23-27 de abril 2012 / Hotel Hilton Macacha Guemes 351 – Puerto Madero – Buenos Aires Argentina Buenos-Aires Lacaniano 2011 Eric Laurent L’estate a Buenos Aires è spesso troppo calda. La città diventa soffocante nonostante la sua vicinanza al fiume al quale, per curiose ragioni storiche, lei da le spalle. Via allora all’aria condizionata! Si direbbe che un norvegese smarrito stia cercando perdute sensazioni della sua lontana terra. La fine di novembre e le prime settimane di dicembre sono state infernali. La seconda settimana è stata ideale. Tutto inspirava perché Buenos Aires fosse lacaniana: l’aria, la luce, la dolcezza del clima. Da una parte questa fortuna, dall’altra i responsabili della EOL avevano invece un difficile handicap da risolvere. Le Giornate dovevano avvenire nei giorni 10 e 11 dicembre in virtù di una serie di imprevedibili conseguenze dopo il rapporto dell’Incontro internazionale Enapol IV nel 2009 dovuto all’epidemia del virus H1N1 che aveva scosso il mondo. Rimanevano impegni presi con un albergo che non poteva garantire se non quelle date. Ma la contrarietà era che si trattava di un fine settimana particolarmente prolungato. L’Argentina non conosce gli effetti accumulativi dei RTT francesi, ma le giornate « turistiche » per stimolare l’industria dei servizi. Il sabato 10 era anche il giorno di assunzione dell’incarico da parte della Presidente eletta per il suo secondo mandato. L’esodo degli abitanti di Buenos Aires verso le spiagge dell’Atlantico avrebbe permesso l’arrivo dei Presidenti Sudamericani in visita ufficiale per salutare l’avvenimento, nonché l’arrivo dei giovani militanti che con ogni mezzo di trasporto raggiungevano la città, questo d’altronde con la chiusura di alcune vie nevralgiche della capitale, che in tempi ordinari avrebbero asfissiato la città. La promessa di vacanze però avrebbe forse scoraggiato anche il pubblico delle Giornate e delle manifestazioni previste per ricordare il trentesimo anniversario della morte di Lacan? Oppure al contrario, questo break avrebbe consentito di fare arrivare alla capitale tutti coloro che, provenienti dai paesi vicini, dall’interno del paese, dalle « province » potessero essere interessati alle inedite proposte? Da lì la costruzione di una » Settimana lacaniana » nello spirito di quella che nel 2009 aveva raggruppato un Incontro internazionale Enapol con le Giornate della EOL, concentrando i tempi. Dal martedì alla domenica quindi, ogni giorno, si sono viste succedere proposte di lavoro in diversi ambiti, culminando nelle Giornate. i ritmi universitari facevano coincidere la fine dell’anno accademico con i primi giorni della settimana. Da lì l’idea di una conferenza all’Università rivolta agli studenti di psicologia (che in totale sono 1500). Grazie alla gentile attenzione della Decana e del suo staff , il tema del Congresso dell’AMP 2012 ha potuto essere presentato all’interno della Fac. Il fatto che le Giornate dell’ EOL siano state ritenute « de interes cultural » da parte del Ministero della Cultura ha certamente contribuito al successo dell’iniziativa. Più di mille studenti hanno riempito tre sale dotte di riproduzioni video per partecipare all’evento. Nihil obstat da parte delle organizzazioni studentesche attive e molteplici nella vita della facoltà. La sera, nelle superbe sale della Biblioteca Nazionale ha avuto luogo la presentazione di un libro di Eric Laurent edito per i tipi di Diva, che ben introduce al tema del Congresso. Luogo e pubblico diversi, quest’ultimo più ristretto ma comunque occupando l’intera sala. Da sottolineare la gentile presenza di Horacio Etchegoyen, già Presidente dell’IPA, colui che ha storicamente rotto il silenzio tra la AMP e la IPA. Il mercoledì mattina, conversazione clinica organizzata dall’Istituto Clinico di Buenos Aires (ICdeBA). Casi interessanti, pubblico numeroso, i partecipanti hanno ben meritato il nome dando vita ad una conversazione piena d’interesse. Il brusio è assicurato. La pausa del giovedì ha permesso ad ognuno di proseguire con l’analisi e i controlli. Il venerdì, primo giorno festivo, si sono succedute delle riunioni durante l’intera giornata: quella dell’Istituto Oscar Massota (IOM) che raggruppa le attività dell’EOL nelle province, in seguito un colloquio-seminario per salutare la pubblicazione del corso di Miller « Donc ». Alla fine del colloquio, una tavola rotonda dedicata a « Lacan nel XXI° secolo» ha raccolto contributi presentati alla maniera di un omaggio. I lettori di Lacan Quotidien ne hanno avuto una eco attraverso uno di questi contributi, quello di Juanqui Indart. Oltre seicento partecipanti al Colloquio, la cui iscrizione è stata realizzata separatamente dalle Giornate, hanno testimoniato la scommessa vincente della settimana Lacaniana. Nessuno è mancato all’appuntamento così da non perdersi nulla degli eventi programmati. Nel pomeriggio l’assemblea generale dell’EOL ha approvato all’unanimità i nuovi statuti che modernizzano le procedure della Escuela, adattandole al nuovo vento che soffia. Più sicura di se stessa, la Escuela non teme più risultati caotici o irriducibili conflitti di gruppo. Il Consiglio avrà una permutazione più veloce. Sempre nel pomeriggio, la Presidenza della EOL è passata al suo nuovo rappresentante. In effetti, Maurizio Tarrab, che ha seguito la riforma degli statuti, ha lasciato il posto ad Adriana Testa. La Presidente entrante presenta un discorso programmatico in cui la Escuela si riconosce. Gran successo. Il giorno dopo, sabato, in una città trasformata, ha avuto luogo l’apertura delle Giornate. L’atmosfera è brillante. Non lontano dall’albergo che ci ospita, la Presidente della Nazione ha assunto l’incarico in un ala di recente progettazione della Casa Rosada, il Palazzo presidenziale. Le colonne di attiviste riempiono le strade deserte di automobili, giungono compatte le loro coorti scesi dai treni, autobus, camion ecc. Il cinema non si lascia sfuggire l’affare. Buenos Aires è diventata scenografia per film e serie TV convertendosi in una convincente New York con l’aiuto dei suoi taxi gialli, le divise e le moto della polizia locale. Si celebra in contemporanea anche la Giornata dei Diritti dell’Uomo. Le Giornate della Escuela sulla « Praxis lacaniana » aprono ai lavori in un clima di successo, di partecipazione e « buena onda ». La Presidente Cristina Kirchner, che ha assunto l’incarico in concomitanza con le Giornate, ha ricevuto il 53% delle preferenze degli elettori , ottimi risultati anche se un abbondante 40% non è con lei. Nella cerimonia dell’inizio mandato le donne sono al centro degli omaggi. La Presidente evoca Ana Teresa Diego, studente di astronomia, comunista, scomparsa nel 1976, il cui nome è stato di recente adoperato da parte di un astronomo argentino per denominare un nuovo asteroide. La Presidente fa notare che Dilma Roussef, la Presidente del Brasile presente alla cerimonia, è stata arrestata dalla dettatura militare e torturata in prigione durante 22 giorni. L’assunzione della Presidenza da parte di una donna è quasi una tradizione argentina. La Nazione in effetti è già stata presieduta da una donna, Isabel Martinez de Peron, nel 1974, in seguito alla morte di suo marito. La sua debolezza nei riguardi dell’uomo forte della destra peronista, Lopez Rega, « lo Stregone », e le milizie della sua triple A (Alianza Argentina Anticomunista) hanno lasciato nel popolo argentino brutti ricordi. In quanto a Eva Peron, era stata candidata alla Vice-presidenza quando, a 33 anni, colpita da un tumore all’utero, fu costretta a rinunciare all’incarico. Il fatto rimane emblematico nella storia nazionale ed Evita resterà una icona per sempre. Cristina de Kirchner a sua volta era stata eletta presidente già nel 2007 quando suo marito, Nestor, era vivo ancora. La sua scomparsa repentina dopo una crisi cardiaca il 27 ottobre 2010 lasciava aperto il futuro storico di Cristina. Sarebbe stata una Evita o una Isabelita? Nè una né l’altra, ella ha saputo prendere in mano le redini del Paese ed è riuscita ad essere eletta di nuovo al primo turno. Il discorso che la Presidente ha pronunciato durante la cerimonia è stato atipico. Normalmente, il giuramento è dinanzi Dio o la Nazione. Lei ha creato una piccola aggiunta, « per Lui », con maiuscola. Quel Lui rinviava a Nestor Kirchner. Questa aggiunta sta a mostrare che senza dubbi lei avrà bisogno di tutti gli appoggi per reinventare il kirchnerismo nei prossimi mesi. Il « Peronismo di tendenza K » è un mosaico. A livello culturale, l’accento è stato messo sul ritorno di una retorica politica di sinistra, accompagnata da un costante riferimento ai diritti dell’uomo. Dal punto di vista economico, il programma ha respinto le pratiche neo liberiste che avevano portato il Paese al default del 2001. Sono state introdotte delle tasse all’esportazione agricola (soia, carne) , sono occorsi dure e lunghe negoziazioni con le organizzazioni patronali di proprietari terrieri : « El campo », per ridistribuirle in seguito nelle sovvenzioni ai settori dell’energia e del trasporto. Il sistema ha trovato i propri limiti. Nell’Argentina – anche qui- lo Stato vuole tagliare le spesse fisse per aver la possibilità di investimenti ed industrializzazione. Due mesi fa le sovvenzioni sono state drasticamente ridotte, lasciando crescere una rapida inflazione nel prezzi sempre più artificialmente contenuti. Lotta all’inflazione tra colpi di index e accuse di insabbiamento. Si prospetta un progetto alternativo. Questo si presenta come una lotta fortemente aggressiva alla fuga di capitali e all’evasione fiscale. Il nuovo ministro all’Economia, Juan Manuel Abal Medina ha quarantatré anni. Il suo profilo su Facebook lo descrive: « Peronista tendenza K, tifoso di River Plate». Il Vice-Presidente Amado Boudou coltiva il proprio look di rocketaro e sale sul palcoscenico nei meeting con in mano la sua chitarra. Il ministro delle Finanze, Hernan Lorenzino ha 39 anni. Il ricambio generazionale è assicurato, anche se dinastico. Il primo ministro, Capo di Gruppo, è figlio di un dirigente della linea dura del partito e il nuovo di uno dei fondatori del gruppo Montoneros. Le molteplice tendenze del partito Peronista fanno in se un mondo in cui coesistono tesi opposte riguardo molti temi. Si tratta di un universo in espansione riconfigurato dal gruppo K., nocciolo duro, giovane e compatto attorno a Cristina, troppo serrato secondo il gusto di molti. Nonostante il molteplice, ci sono sempre dei momenti in cui la politica Argentina si struttura sulla base dello scontro clausewitziano. Quello delle elezioni presidenziali, quello delle trattative col campo, e quello del calcio. A Buenos-Aires, Lacaniano o meno, si è tifosi « fan », « hincha » del River Plate, oppure del Boca. Sono queste due le squadre che si disputano il cuore dei cittadini. C’è un video che rappresenta un padre di famiglia tifoso del River Plate. Il video, ripreso dal figlio, mette in scena il padre che si va riscaldando davanti allo schermo della TV durante la partita, in un crescendo che finirà con il lancio di ogni oggetto a portata di mano contro l’apparecchio televisivo, preda dalla disperazione davanti la sconfitta della sua squadra. Il River Plate è retrocesso in serie B nel campionato 2011. Che succederà quest’anno? E’ un mondo in rapido movimento questo che attende il Congresso della AMP in Aprile del 2012. Il Brasile va avanti con il BRICS e l’Argentina segue la scia mobilitandone tutte le risorse. La posta in gioco è alta. Da questo lato dell’Atlantico ci siamo imbarcati nell’invenzione del Buenos Aires Lacaniano, che prenderà forma nel 2012. Traduzione: Laura Rizzo