Cari Colleghi, Quest’anno il Convegno della nostra Scuola celebra i dieci anni di vita della SLP, compleanno che si innesta sul trentennale di Lacan ricoprendone una parte importante, effetto del suo insegnamento in Italia. Potremo già trarne un bilancio entusiasmante, di un cammino sicuramente in salita ma generoso di risultati. Sarà l’occasione per scandire e rilanciare i momenti salienti della nostra avventura. Il Convegno si svolgerà a Bologna il 9 e 10 giugno prossimi. I lavori si articoleranno in due sale plenarie, al sabato mattina e alla domenica mattina con probabile estensione alla prima parte della domenica pomeriggio. Le sessioni del sabato pomeriggio saranno ripartite nelle sale simultanee. Le due plenarie saranno composte da due tavole rotonde dai titoli * Effetti di senso, effetti di godimento* e *Instabilità delle identificazioni* Una terza tavola rotonda sarà dedicata agli interventi e testimonianze degli AE italiani e delle altre Scuole europee. Saremo onorati della presenza di Judith Miller, Presidente del Campo Freudiano, di Leonardo Gorostiza, Presidente AMP, di Gil Caroz, Presidente EFP, di Jean-Daniel Matet, Presidente ECF, di Carmen Cunat, Presidente ELP, di Anne Lysy, Presidente NLS. Li ringraziamo fin da ora per questa dimostrazione di interesse affettuoso per la nostra Comunità di Scuola. Il titolo generale, di cui è già stata data notizia sul sito della SLP e sulla rivista interna Appunti, è il seguente: MOLTEPLICITA’ DELLE IDENTIFICAZIONI E UNICITA’ DEL GODIMENTO: L’essere umano cerca, da sempre, di forgiare tramite il simbolico il proprio essere, in una ricerca che prende forme diverse a seconda dell’epoca: oggi, la spinta ad identificarsi per uscire dall’imbarazzo esistenziale della mancanza ad essere trova appigli a identificazioni prese e lasciate, nessuna delle quali consegna al soggetto la soluzione all’incognita del “Chi sono io?”. E’ una molteplicità spesso caotica e ansiosa quella che affligge i vari modi di essere che non si ritrovano più sotto un denominatore comune. E’ qui che si inserisce, nella nuova prospettiva di Lacan, una modalità per far affiorare all’esistenza ciò che mancava all’essere. Qualcosa torna sempre uguale, al di là delle identificazioni con cui il soggetto ha cercato di rispondere ai suoi interrogativi fondamentali, qualcosa di residuale all’attraversamento dei suoi agganci identificatori. E’ il godimento che residua, insiste, non si sposta, né muta in qualcos’altro, che fornisce al soggetto la chiave della propria intimità più profonda, inarrivabile per la strada della identificazione che resta sempre a lato, cui sfugge la presa su questa dimensione più intima. La psicoanalisi rilascia dunque la verità di una tensione dialettica costante, interna al movimento della soggettività, tra una ricerca identificatoria, che governa il mondo del soggetto, uno tra gli altri, e invece la silente e insistente dimensione di un godimento che, pur se non parla, si manifesta grazie al linguaggio, allo stile, al modo di essere, che caratterizza ognuno come uno singolare, nella sua profonda unicità e intrattabilità. Unicità del godimento, per ciascuno singolare, unico, veicolo di un modo di essere in cui può finalmente placarsi l’assillo del “chi sono” ed anche del “cosa voglio”, al di là dell’offerta precaria e sempre relativa del simbolico con i suoi inganni e le sue parvenze, maschere, identità situate a lato dell’essere. Un caro saluto Paola Francesconi